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Testimonianza F.llo Giuseppe Antonelli
uando leggo nella preziosa Parola di Dio che: “Il Signore conosce quelli che sono suoi” (2 Timoteo 2:19), mi sento profondamente colpito da questo messaggio.
Andando indietro nel tempo dei ricordi, scorrono davanti ai miei occhi immagini del passato e posso rendermi conto di quante volte il Signore mi ha chiamato a Se.
Fin dalla tenera età, vi era in me la ricerca di “qualcosa” che allora non capivo.
Ero molto attratto da tutto ciò che riguardava la “religione”, e poiché sono nato in una famiglia cattolica, la mia ricerca aveva un raggio d’azione molto ampio (madonne, santi, Dio, magia ecc.).
Crescendo cominciai a frequentare la chiesa cattolica in modo attivo, infatti servivo la “messa” come chierichetto (litigando spesso con gli altri ragazzi su chi doveva suonare la campanella) e anche leggendo i “salmi responsoriali”. Ma tutto era racchiuso in queste ritualità e nient’altro.
Un giorno, mentre ero a scuola (frequentavo la prima media) nell’ora di religione feci una domanda al prete, che rappresentava per me un esempio vivente di religiosità (in quel tempo pensavo fosse qualcosa di buono), gli chiesi questo: “come mai sulla Bibbia è scritto che non bisogna farsi immagini, sculture e non bisogna adorarle, mentre noi facciamo tutto questo?” (Esodo 20:4-6).
La sua risposta fu: “ma noi non adoriamo le immagini o le statue, ma ciò che rappresentano”.
Credetemi, questa risposta mi lasciò molto insoddisfatto e con un profondo senso di amarezza.
La mia “religiosità” non era fondata su Cristo che è la Roccia, e col tempo abbandonai ogni interesse per tutto ciò che riguardava la religione. Vivevo in uno stato di perdizione.
Io ringrazio il Signore che ha sempre salvaguardato la mia vita e non ha permesso che la mia anima scendesse nell’inferno.
Andai avanti in questo modo finché non conobbi nel 1983 la mia attuale compagna. Lei si era convertita al Signore da poco tempo, quindi era ancora agli inizi del cammino dell’Evangelo, ma gloria a Dio, come disse l’Apostolo Pietro: “Quel che ho te lo do” (Atti 3:6), così fece la mia compagna con me.
Ci furono molte discussioni, in particolar modo quando mi andava a toccare la “madonna”.
Questo fa pensare e comprendere, quanto sia diabolicamente radicata questa falsa dottrina, poiché io avevo abbandonato ogni cosa che riguardava la religione cattolica, ma come mi pungeva nella carne quando mi si diceva, tra l’altro, che la madonna era stata una serva del Signore in cui Dio si era compiaciuto e nulla più. Ma come, non era una dea?! Questo per me era inaccettabile.
Ma pian piano, ringraziando il Signore, quelle parole mi spingevano a “controllare” ciò che mi veniva detto nella Parola di Dio (sappiamo cosa accade quando Essa penetra nel cuore dell’uomo, quali grandi trasformazioni compie). Mi resi conto che non potevo più considerarmi cattolico, poiché avevo compreso che questa dottrina contrastava in modo chiaro e senza ombra di dubbio con la Bibbia che è l’unica e vera fonte di vita a cui ogni vero cristiano è chiamato ad attingere.
Così posso affermare che cominciò la mia conversione all’Evangelo, ma per varie circostanze che accaddero nella vita della mia compagna e mia (intanto c’eravamo sposati) che per raccontarle ci vorrebbe veramente tanto tempo, incappammo in dei falsi fratelli che ci trascinarono lontano dalla verità del puro Evangelo. Mi vengono in mente le parole dell’Apostolo Paolo che dice: “Io ho paura che per la semplicità dei vostri cuori, se viene qualcuno a portarvi un altro Evangelo voi lo accettate”. (2 Corinzi 11:3-4).
Fu proprio questo che successe a noi.
Tutto ciò ebbe la durata di dieci lunghi anni di cammino nella perdizione, credendo di servire Dio (anche se nel frattempo parlavamo del Signore a chiunque potevamo). Il Signore ha avuto veramente misericordia di noi.
Ad un certo punto della nostra vita ci risvegliammo (o meglio, il Signore ci risvegliò, come sta scritto nella Sua Parola: “Risvegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti inonderà di luce” (Efesini 5:14), da questo sonno mortale e ci ritrovammo soli, nudi (spiritualmente) e nella disperazione di aver sprecato dieci anni della nostra vita inutilmente.
Il Signore ci disse queste parole che io non ho più dimenticato: “Dove avete riposto il fondamento della mia Parola?” Questo sia di insegnamento a quanti vogliono camminare secondo i propri pensieri dimenticando che la vera libertà sta nell’ubbidienza alla Parola di Dio. Ma Iddio, nella Sua immensa bontà, aveva preparato un piano meraviglioso per noi.
Nella nostra disperazione avemmo la forza di gridare a Dio, e il Signore udì il pianto dei nostri cuori rispondendo alle nostre suppliche.
Il Signore usò la mia compagna e la spinse a chiamare l’allora S.I.P. (società telefonica n.d.r.) per cercare il numero telefonico di una Chiesa Evangelica della Sicilia (da premettere che ella aveva gridato a Dio dicendo: “Signore, possibile che in tutto il mondo non ci sia un Tuo servo come Mosè o Elia?!”).
Così l’operatore cominciò ad elencare tutte le Chiese Evangeliche di Palermo (il perchè Palermo lo sa solo il Signore), finché non giunse a “Chiesa Cristiana Evangelica Internazionale”, mia moglie subito lo fermò e disse “mi dia questo numero” (la mano di Dio si muove in modo a noi sconosciuto e misterioso). Chiamò e dall’altro capo del telefono rispose l’amato uomo di Dio il f.llo Antonino Chinnici, che con amore e comprensione cominciò ad incoraggiarci e a confortarci, finché non ci affidò alle cure del nostro caro Pastore f.llo Salvatore Fiorino (che nel frattempo il Signore aveva portato da Palermo a servire il Suo nome nella città di Napoli, anche per noi, perchè il Signore sapeva che avevamo bisogno di una guida e una cura Pastorale). Qui iniziò la mia vera conversione a Cristo.
Per un periodo di due anni ci sentivamo solo telefonicamente con l’amato Pastore Fiorino, intanto avevamo cominciato ad avere degli incontri con altri fratelli che si erano aggiunti a me e mia moglie.
Ma ad un certo punto il Signore ci volle affidare alle cure del Pastore Fiorino (anche se per telefono egli già ci incoraggiava e consolava con amore) e preparò il giorno del nostro incontro che coincise con la dedicazione della Casa di Dio a Napoli in via S.Eframo.
Dal primo incontro con il Pastore Fiorino, sono trascorsi circa dieci anni e posso dire a gran voce che la mia vita, e quella della mia famiglia, sono cambiate radicalmente sotto la preziosa mano del Signore Gesù attraverso i Suoi servi.
Il Signore ha, non solo perdonato tutti i miei peccati, ma nella Sua immensa grazia e misericordia, mi ha chiamato al Suo servizio affidandomi l’opera in S.Apollinare (FR), come responsabile e predicatore dell’opera stessa. A Dio sia tutta la gloria e la lode.
A Dio sia tutta la gloria e la lode,
f.llo Giuseppe Antonelli