Presentazione alla testimonianza di Daniele,

 da parte del Pastore frat. Salvatore Fiorino
 

- “O Dio, affrettati a liberarmi. O Eterno, affrettati in mio aiuto.”    (Salmo 70:1)

- “Mostrami un segno del tuo favore, affinché quelli che mi odiano lo vedano e rimangano confusi, vedendo che Tu, ho Eterno mi hai soccorso e mi hai consolato.”   (Salmo 86:17)

- “Perché l’Eterno Dio è sole e scudo; l’Eterno darà grazia e gloria; Egli non rifiuterà alcun bene a quelli che camminano rettamente.”  (Salmo 84:11)

 

N

ello scrivere queste poche righe, mi rendo conto che non saremmo e non siamo mai in grado di sapere esprimere del come Dio nella Sua clemenza e benignità usi in verso noi così tanta misericordia. E’ da molti anni che passiamo da una e più prove, da una e più valli dell’ombra della morte, la mia famiglia ne è stata testimone soffrendone al di là delle proprie forze la tremenda realtà. I nostri figli come altresì mia moglie sono passati da questo terribile solco (II Corinzi 1:8 a 11), e in particolare in questi ultimi 12 anni da quando Dio mi ha mandato nella città di Napoli per fondare un’opera per Sua volontà. So io in prima persona e la mia famiglia quello che abbiamo sofferto, patito e sopportato, a parte le rinunzie, il sacrificio di se e le estreme afflizioni e grandi angosce subite ad oggi per amore di Cristo (II Corinzi 4:8 a 11). Comunque, in ogni caso è nostro dovere ringraziare il Signore perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù nostro Signore (I Tessalonicesi 5:18). Noi tutti ringraziamo il nostro Padre celeste per la gloria, la potenza e il trionfo da Lui conseguito contro le forze devastanti del male trionfando su esse. (Efesi 6:10 a 12) Se pure abbiamo lungamente e pazientemente aspettato il Signore per tutte le nostre prove, che nell’umano si ritengono immani, abbiamo ottenuto una grande vittoria con la via d’uscita, Gloria a Dio! (Salmo 40:1).

Nostro figlio Daniele ne è una straordinaria dimostrazione dell’amore sublime e docile del nostro Dio; essendo passato da una morte sicura, Dio lo ha riportato in vita in testimonianza al Suo nome, perché le Sue opere siano raccontate e fatte conoscere in tutte le epoche, come in questa età nella quale vedremo adempiersi l’imminente ritorno del Signore.

Nostro figlio è vivo e continua a servire il Signore nella Sua Casa ed ovunque necessita la sua preziosa collaborazione.

Certo aspettiamo delle potenti risposte da parte del Signore, per mia moglie come per la nostra intera famiglia, nella Sua opera la quale Lui mi ha voluta affidare nella città di Napoli come altresì in alcune regioni d’Italia unitamente ai nostri amati predicatori e collaboratori nell’opera di Dio, perché possiamo realizzare un nuovo, grande ed esplosivo risveglio pentecostale. Termino con la preghiera rivolta da Mosè a Dio:  “Rallegraci, al pari dei giorni (mesi-anni) che tu ci hai afflitti; degli anni in cui abbiamo sentito il male.” (Salmo 90:15).

Vi saluto molto affettuosamente nel Signore, ringraziando di cuore e molto affabilmente il nostro amato Pastore Generale frat. Antonino Chinnici per come ci è stato molto vicino col suo amore e le sue preghiere assieme a tutta la fratellanza nella nazione e nel mondo che avete e che state pregando tanto per noi, così come noi lo abbiamo fatto e lo faremo per ognuno di voi, per tutto questo il Signore vi dia la Sua giusta ricompensa e le sue immense benedizioni.

       

 

 

Vostro fratello e conservo nel Signore, Pastore Salvatore Fiorino.

Dio ci benedica!

 

 

 

 

 Uno dei tanti testimoni oculari dell’opera di Dio nei confronti del f.llo Daniele

 

 

L

a pace del Signore sia con tutti voi!

Il mio nome è Antonio Filoni e sono un figliolo di Dio salvato per grazia. Altro di me non occorre sapere perché ciò a cui siamo stati chiamati, anche se con diversi carismi, è annunziare le meraviglie che il Signore compie quotidianamente in mezzo al suo popolo, salvandolo, liberandolo e guarendolo. Ciò che quindi importa non è dare importanza al singolo individuo ma dare gloria ed onore solo al Signore Gesù.

L’onore che Dio mi ha concesso è stato quello di vivere in prima persona, registrando nel mio cuore e nella mia mente, istante per istante, una guarigione che ha davvero del prodigioso e che pertanto non è attribuibile alla bravura di alcun medico, anche se dotato di grande preparazione tecnica e competenza scientifica.

Nella vita materiale di un cristiano così come nel suo peregrinare spirituale non mancano prove e afflizioni di ogni genere. Anzi, rispetto a chi non ha accettato Cristo nella propria vita, spesso le prove dei credenti sono ancora più dure e terribili. Alle volte ci chiediamo come ciò sia possibile e ci esprimiamo nei confronti del Signore così: Signore io ti ho accettato nella mia vita e, anche se tra mille tentazioni e difficoltà ogni giorno mi studio di poterti piacere sempre di più. Perché capita tutto ciò?” Gia. Perché?

Guardiamo alla Parola del Signore:

1) Salmo 50:15 …poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai».

2) Giovanni 9,2-3 I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?” Gesù rispose: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.”

3) 1 Pietro 1, 6-9 Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo.

Benché non l'abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime.

4) Giacomo 1:12 Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano.

5) Ebrei 11, 17-19 Per fede Abraamo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito. Eppure Dio gli aveva detto: «È in Isacco che ti sarà data una discendenza». Abraamo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione.

Quindi, attraverso le prove più svariate il Signore rafforza la nostra fede, ci consacra alla preghiera, modella il nostro carattere, purifica il nostro cuore e la nostra mente perché possiamo essere ogni giorno più simili a Lui. Infine quando il Signore ci riscatta da una prova ponendole fine, vediamo manifestarsi la Sua Gloria in tutto il suo splendore perché, quando Egli libera un figlio di cui si compiace, lo fa in modo supremo donandogli una gioia che il mondo neanche riesce ad immaginare.

Pertanto non è della prova o della sofferenza che ci dobbiamo preoccupare ma solo di restare vicini e fedeli al Signore in quanto solo Lui ha la soluzione dei nostri problemi ed è Lui solo che può darci la forza di superare ogni avversità. E’ anche vero però che le prove stesse, in modi diversi, affliggono profondamente l’anima di chi ne è coinvolto. Ma la speranza forte e viva che il Signore è il nostro liberatore ci permette di proseguire nel cammino in cui siamo stati chiamati, se pur con qualche incertezza o perplessità.

Infatti, l’apostolo Paolo afferma in 2 Corinzi cap. 4 vv 8-10:

“Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi; portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo”.

Il ministerio in cui Dio mi ha chiamato per Sua grazia, ha fondamenta spirituali solide e fermamente legate agli insegnamenti cristiani dettati nella Parola di Dio. In particolare il nostro Pastore, f.llo Salvatore Fiorino è la guida, o meglio l’angelo, che il Signore ha posto in mezzo al Suo popolo, quale guardiano attento e premuroso delle anime nostre.

Da oltre 40 lunghi anni combatte in prima linea contro le forze del male intercedendo incessantemente, di giorno e di notte, con preghiere e suppliche per il popolo che Dio ha voluto affidargli, curandolo come un buon pastore fa con le proprie pecore con amore, premura e spesso con grande sofferenza. Anche la Sua preziosa famiglia è da sempre a lui affiancata in tali strenue lotte contro le potenze malvagie, arrivando a privarsi di ogni cosa pur di far progredire l’opera di Dio.

I figli e la stessa compagna che il Signore ha voluto donare al nostro amato Pastore sono tutti passati attraverso la morte nel senso più stretto della parola, ma il Dio meraviglioso in cui noi confidiamo ha sempre operato in modo potente e determinante affinché il maligno non avesse vittoria alcuna sui figli di Dio. 

Da quando sono entrato a far parte della grande famiglia di Dio, ho stretto un profondo legame di amicizia e fratellanza con un fratello in particolare: Daniele Fiorino, ultimo figlio del nostro amato pastore. Il sentimento di amicizia che il Signore ha posto nei nostri cuori è stato già dall’inizio molto forte e per certi versi inspiegabile. Tra noi effettivamente ci sono venti anni di differenza, eppure abbiamo sempre avuto tante cose da condividere insieme nel Signore, tanto che gli anni che ci separano non sembrano tali. Nel mese di marzo scoprimmo che Daniele accusava forti mal di testa e con nostro grande stupore le notizie che avemmo furono tutt’altro che incoraggianti. La prognosi parlava in poche parole di una forma tumorale nella fossa cranica posteriore situata nella zona occipitale del cranio laddove ha sede il cervelletto.

Nel ricevere una notizia del genere chiunque avrebbe perso il coraggio ma grazie a Dio il nostro pastore e la sua famiglia non si sono mai persi d’animo perché in loro c’era la ferma consapevolezza che il Signore avrebbe compiuta l’opera Sua.

Ho potuto sperimentare di persona con quale dignità e pazienza un vero uomo di Dio sappia soffrire in silenzio portando su di se dei pesi che schiaccerebbero all’istante chiunque provasse a portarli. Ha continuato a servire il Signore con un ardore e con una forza non umane, distribuendo parole di conforto,  di incoraggiamento e di ammaestramento a chiunque ne avesse bisogno.

Per tutti coloro che direttamente sono stati coinvolti nella prova, ciò che è accaduto è stato di grande insegnamento.

L’esperienza diretta che ho vissuto ha visto momenti in cui la mia stessa fede veniva messa a dura prova soprattutto quando, parlando personalmente e più volte con i membri dell’equipe medica che ha tenuto in cura Daniele, le speranze che loro stessi nutrivano erano poche a causa dell’estrema delicatezza dell’intervento. Anche in caso di riuscita dello stesso le speranze di un ritorno alla normalità sarebbero state davvero poche, a causa di tutta una serie di complicazioni che sarebbero potute accadere. Quelle parole suscitarono in me un dolore profondo che solo Dio poteva vedere, ma non ho mai disperato. In me c’era una voce che continuamente mi tranquillizzava nonostante le apparenze fossero davvero avverse. Era la voce di Dio! Egli aveva permesso la prova in tutta la sua crudezza e gravità ma aveva già da tempo preparato la via d’uscita.

E che via d’uscita. Ma quando si è nella sofferenza, spesso è difficile scorgere la fine del deserto e tutto ci continua ad apparire ancora ostile. Ma la mano del Signore è sempre posata sui Suoi figli come uno scudo contro tutto ciò che può danneggiare o distruggere. Il credente possiede delle armi micidiali con cui combattere contro le oscure potenze del nemico.

In Efesini cap. 6 vv 11-18 l’apostolo Paolo parla della perfetta armatura del cristiano con la quale affrontare i pericoli spirituali nei quali ci si può venire a trovare di continuo. Lo scudo della fede e la spada dello Spirito, che rappresenta la Parola di Dio unita alle preghiere senza posa permettono di vincere nel nome di Gesù, in ogni situazione! Il Signore ha sostenuto i suoi figli e non li ha abbandonati. Il giorno dell’intervento Daniele è stato accompagnato in sala operatoria sostenuto dalle preghiere del nostro pastore, il suo papà, della sua famiglia e dalle preghiere di migliaia di fratelli sparsi in tutto il mondo che hanno avuto a cuore la sua salute. A Dio va tutta la lode ed il ringraziamento!

Dopo ben 9 ore di intervento una prima grande vittoria: Daniele era vivo e l’intervento era riuscito. Lo stesso primario che ha operato Daniele, (reparto di neurochirurgia operativa dell’ospedale civile di Caserta), dopo aver fatto la TAC di controllo a seguito dell’intervento, ammetteva che si era trattato di un vero e proprio miracolo! Alleluia!

Purtroppo il nemico non è rimasto a guardare ed ogni giorno scagliava i suoi dardi infuocati. Un primo ostacolo alla completa guarigione proveniva proprio da alcuni dottori ed infermieri che inspiegabilmente si comportavano in maniera poco gentile nei riguardi di Daniele creandogli non pochi disagi.

Un altro problema, di natura medica, riguardava il liquido fisiologico (liquor) che, prodotto naturalmente all’interno del cranio non aveva modo di circolare liberamente.

Questo comportava continui e forti mal di testa e la necessità di  ricorrere ad un ulteriore intervento chirurgico per impiantare una valvola alla base del cranio stesso collegata ad un tubicino che dal collo, arrivasse ai reni. Questo sarebbe costato altra sofferenza per Daniele ed i disagi di convivere con apparecchi all’interno del proprio corpo. Ma tutto ciò non era nella volontà del Signore. Da un giorno all’altro, (precisamente tra la domenica sera ed un lunedì mattina) quel liquido che non riusciva a circolare bene aveva trovato la strada!!

Il Signore non aveva permesso una seconda operazione. Per Daniele si prospettava un recupero normale e decisamente favorevole. Anche se non si era ancora certi dei postumi che l’intervento avrebbe lasciato, gli stessi medici non credevano ai propri occhi! Dopo neanche un mese dall’intervento Daniele riusciva a camminare autonomamente in modo spedito e a parlare correttamente! A Dio la gloria!

Ben presto, però accadde un altro imprevisto. Il maligno non si dava per vinto e tentava un altro attacco in grande stile.

Dopo una visita di controllo richiesta dal cardiologo a causa dei battiti cardiaci del cuore di Daniele che risultavano di forte intensità ed in numero troppo elevato, veniva riscontrata una malformazione cardiaca di cui nessuno si era accorto prima. Si sospettava un’ipertrofia ventricolare.

Il cuore di Daniele era in grande sofferenza. In attesa di accertamenti più approfonditi uno dei dottori che lo aveva operato mi confidò che in quei casi le medicine sarebbero potute essere insufficienti e che, nei casi peggiori, si sarebbe dovuto ricorrere al trapianto. All’udire la notizia mi misi immediatamente in preghiera supplicando Dio che allontanasse da Daniele qualunque spirito di malattia che voleva turbare la sua completa guarigione. Nei piani del Signore anche questo veniva permesso affinché la Sua gloria fosse appieno manifestata ed ogni bocca rimanesse in silenzio davanti ai suoi prodigi. Arrivarono i risultati. Nessun pericolo di vita! Veniva consigliato solo riposo ed una piccola compressa da prendere una volta al giorno. Gloria sia al Signore Gesù! Il diavolo era stato sconfitto pesantemente ed in modo definitivo.

La guarigione di Daniele è proceduta regolarmente ed in modo deciso. E’ tornato come prima, anzi meglio. Come se nulla fosse mai accaduto. Serve il Signore nel gruppo corale e musicale dell’opera di Napoli ed in ogni cosa che fa, il Signore lo benedice in modo meraviglioso. Ogni giorno che passa, il ricordo della sofferenza si allontana sempre più e rimane vivo e presente il ricordo dei meravigliosi prodigi che solo il Signore sa compiere!

A me non rimane altro che lasciare spazio alla testimonianza.

 

 

 La diretta testimonianza del f.llo Daniele

 

 

M

i chiamo Daniele Fiorino e penso che molti di voi mi conoscono già. Sono, infatti,  il figlio del nostro amato Pastore fratello Fiorino Salvatore, ho 16 anni e per grazia del nostro Signore Gesù sono nato nella fede e cresciuto fino ad oggi alla presenza di Dio, facendo la Sua volontà, ubbidendo ai miei genitori e facendo tutto ciò che piaceva e piace a Lui. Vi scrivo perché voglio raccontare a tutti ciò che Gesù ha fatto per me! Gloria a Dio! Quando nacqui, i dottori si accorsero di una piccola cisti di origine sebacea posta dietro la nuca. Essi informarono di ciò i miei genitori e nel contempo li tranquillizzarono sostenendo che sarebbe stato solo necessario tenerla sotto controllo di tanto in tanto; se poi fosse cresciuta troppo si sarebbe proceduto a rimuoverla in modo che non causasse problemi. Per 16 anni non è accaduto nulla di particolare, a parte qualche piccolo dolore di testa che ben presto scompariva grazie anche alle preghiere di mio padre, il pastore. Una sera mentre il nostro amato Pastore ed io tornavamo a casa dalla preghiera avuta nella Casa del Signore a Napoli, sentii un fortissimo dolore alla testa di una violenza tale da farmi sentire male al punto da venir meno. Incominciai a gridare per il forte dolore che era insopportabile. Prontamente mio padre, il nostro Pastore, impose la sua mano sul mio capo mentre con l’altra guidava la nostra automobile, ed incominciò ad invocare il sangue prezioso del nostro Signore Gesù, innalzando una preghiera potente. Gloria a Dio! Riuscimmo ad arrivare a casa. Io ero straziato   dal   dolore   e  caddi  come

morto sulle scale davanti casa mia. I miei familiari appena mi videro svenuto a terra mi soccorsero portandomi in una stanza dove incominciarono a gridare e supplicare Dio per me! Le forze mi mancavano e quasi non respiravo più. Dopo ore di suppliche e preghiere accorate, il Signore si usò di mio padre. Egli si coricò sopra di me (come fece il profeta Elia: libro de I Re 17:17 a 24, nella bibbia) e dopo un po’ di tempo Dio rispose con grande potenza facendomi riaprire gli occhi e rialzare dal letto dove io ero posto. Alleluia! Trascorse un po’ di tempo e, per grazia di Dio, passò tutto. Qualche tempo dopo, Dio ci concesse di andare a visitare i nostri cari fratelli in Germania per un fine settimana. Il venerdì sera, dopo che Dio ci aveva benedetto grandemente attraverso la Sua parola, al rientro nella casa dove i fratelli ci ospitavano, ebbi un fortissimo capogiro tale che caddi a terra svenuto. Anche in quella circostanza mio padre, subito, intercesse davanti a Dio e dopo un po’ ripresi cono-scenza. Alleluia! Trascorse altro tempo ancora e mi accorsi che questa cisti cresceva molto rapidamente ed i miei genitori si preoccuparono portandomi subito a fare una visita specialistica. I dottori che mi visitarono, decisero che era giunto il momento di toglierla e fissarono il giorno dell’operazione. Arrivò quel giorno (17 Marzo 2006) e ringraziando Dio tutto andò bene e l’angelo di Dio fu al mio fianco. Nonostante l’operazione fosse tecnicamente riuscita, i dolori al capo non cessavano mai di tormentarmi impedendomi persino di riposare durante le ore pomeridiane e di dormire la notte. Solo il Signore Gesù ed i miei amati genitori sanno quello che stavo passando. Furono ancora loro a portarmi a visita specialistica con l’intento di scoprire cosa stesse accadendo. I dottori mi visitarono e prescrissero subito una visita neurologica urgente. Venne eseguita una TAC al cranio dalla quale risultò che era necessario un ricovero urgente ed esami specialistici più approfonditi. Il 24 Marzo 2006 mi ricoverai nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Caserta e, nel giro di alcuni giorni, vennero fatte tutte le indagini necessarie. Il verdetto fu inappellabile: dovevo essere sottoposto con urgenza ad “intervento chirurgico per l’asportazione microscopicamente totale di epidermide della fossa cranica posteriore con applicazione di derivazione liquorale esterna”. In altre  parole  avevo  un tumore situato

nella zona posteriore della nuca, all’interno della fossa cranica posteriore dove risiede naturalmente il cervelletto. Questo tumore era cresciuto assieme al cervelletto tanto che era difficile distinguerne la sagoma tanto si era annidato bene. I dottori sottolinearono subito che l’esito dell’intervento era incerto: sarei potuto morire o, nella migliore delle ipotesi sarei rimasto invalido o muto. Il 3 Aprile 2006 venne fissato l’intervento e non nascondo che in me c’era preoccupazione per quanto sarebbe potuto accadere. Ciò che mi dava forza e coraggio erano le preghiere di intercessione che mio padre aveva fatte a Dio per me e la lettura di alcuni passi della preziosa Parola di Dio che mio padre, il pastore, mi dette da leggere: Salmo 23, Salmo 27, Salmo 103. Nel mio cuore scese la pace del Signore ed io non pensai più a nulla. L’intervento ebbe inizio alle ore 8:30 del mattino e si protasse ininterrottamente fino alle 17:30 durando circa 9 ore. Ancora una volta l’angelo del Signore fu con me ed ogni cosa andò secondo la volontà di Dio. Lo stesso primario che mi operò assieme ad altri validi collaboratori ammise che l’intervento, nonostante le grandi difficoltà ed i pericoli che comportava, riuscì perfettamente e che lui stesso si era rimesso nelle potenti mani di Dio. Alleluia! Nonostante l’operazione fosse riuscita perfettamente, ci furono altre battaglie da combattere. Infatti, durante la convalescenza, io non riuscivo a riprendermi completamente a causa del fatto che il liquido contenuto nella scatola cranica non circolava più regolarmente e questo mi procurava ancora forti mal di testa e difficoltà nel camminare. I dottori rimuovevano questo eccesso di liquido asportandolo con delle siringhe che mi facevano regolarmente alla base del cranio. Ben presto decisero che avrei dovuto subire un altro intervento per impiantarmi una valvola (proprio nella zona dove avevo subito l’intervento) collegata ad un tubicino che dalla testa arrivasse ai reni, lungo la colonna vertebrale. In questo modo, il liquido in eccesso e che non riusciva a circolare bene poteva essere smaltito esternamente. Avrei dovuto convivere con questi apparecchi nel mio corpo per tutta la vita. Mio padre, il pastore intercesse ancora presso il Signore assieme ai fratelli di moltissime opere sparse per il mondo. C’è stata una mobilitazione generale affinché migliaia e migliaia di preghiere fossero innalzate al cielo per  me!  Gloria  sia  al nome Santo di

Gesù! Il Signore rispose dicendo che quando inizia un’opera la porta a compimento senza lasciare nulla a metà!! Così fu. Da un giorno all’altro, quel liquido che non riusciva più a circolare liberamente ora lo faceva ed io incominciai a sentirmi sempre meglio e a riacquistare le forze ogni giorno di più. Il nemico però continuò a sferrare i suoi attacchi e questa volta toccò al mio cuore. Sentivo i battiti molto accelerati e mi sentivo affaticato quando mi muovevo. I dottori prescrissero una visita cardiologia dalla quale in un primo momento risultò che il mio cuore aveva un difetto di cui nessuno si era mai accorto prima. Ad un esame più attento, però riscontrarono solamente una lieve ipertrofia ventricolare di natura passeggera. Ogni cosa sarebbe tornata a posto. Gloria a Dio!! Ora io sono qui, vivo, godo di ottima salute e sto scrivendo con le mie mani. Ho ripreso la mia vita di tutti i giorni, servo il Signore nella Sua Casa, canto e suono nel gruppo corale e musicale, ho persino ripreso a correre e giocare a pallone, come e meglio di prima!! Gloria al nome del Signore!! Il Signore ha compiuto un miracolo meraviglioso strappandomi alla morte e ridandomi la vita! Una vita perfetta e sana! Mi capita di tornare in ospedale per le visite di controllo e noto gli sguardi pieni di stupore del primario, dei dottori e del personale del reparto che mi ha ospitato. Per loro io sono un “miracolo vivente” tanto che mi hanno dato un soprannome: “miracolo”! L’operazione che io ho subito ha veramente dello straordinario tanto che il primario e l’equipe medica che mi ha seguito, ha disposto che il mio intervento venga riportato nei manuali di medicina e trattato come caso di notevole rilevanza scientifica. Lodo e  glorifico il nome di Gesù per l’opera che ha compiuto in me e nella mia vita ringraziandolo perché attraverso la mia testimonianza posso essere di aiuto e di incoraggiamento a coloro che sono nella malattia e nella sofferenza.                                                                                          

 

 

Dio vi benedica grandemente

F.llo Daniele Fiorino 

 

 

 

Il sogno avuto dal f.llo Daniele

 


 

D

io sia lodato!

Nella notte del 05/12/2006 mentre stavo pregando per la mia famiglia e mio padre in particolare “uomo preziosissimo, onoratissimo, amatissimo, illustrissimo e gradito grandemente agli occhi di Dio” -Pastore fratello e Padre Salvatore Fiorino- ad un tratto sognai che mi trovavo in una stanza deserta dove non c’era niente, stava solo una sedia dove mi vedevo io che stavo pregando.

Mentre pregavo e stavo davanti a Dio nel frattempo entra mio padre, io alzai il mio volto perché ero con la testa chinata e mi alzai da quella sedia e vidi che mio padre aveva il suo volto pieno di lacrime, mi guardava,  mi pose la sua mano sulla mia spalla e  mi disse:

“Figlio mio! rimani vicino a Dio, non allontanarti ma restagli accanto e servilo con tutto il cuore perché Egli non solo ha fatto e fa cose grandi per te, ma ti ha liberato da un grande pericolo. Rimani con Dio ed Egli ti darà un’unzione speciale come ti ha promesso sin dalla tua nascita, ed avrai un’unzione potente come Dio l’ha data a me anzi più forte e potente.

Rimani con Lui ed Egli inoltre esaudirà la richiesta del tuo cuore e ti benedirà.”

Dopo che mi disse questo mi continuò a guardare sempre con le lacrime agli occhi, ci abbracciammo e piangemmo tutti e due, ed io stringevo a me mio padre e gli dissi:

 “Papà, ti voglio bene.”

 

Casella di testo: Il f.llo Daniele con suo papà, il Pastore Fiorino.

Gloria a Dio!

 

 

 

  

 

 

Casella di testo: Dio vi benedica!
F.llo Daniele Fiorino