PORTE APERTE NEWS MAIL – 12 marzo 2009

Pakistan: le crisi dimenticate

 

Medici senza Frontiere, con la collaborazione dell’Osservatorio di Pavia, denuncia le crisi umanitarie più gravi e al contempo dimenticate nel 2008 dai mass media in Italia, dove le notizie in TV su tali crisi occupano solo il 6% del totale, nettamente surclassate dai gossip di vario genere, una deriva dei TG che è sotto gli occhi di tutti. Nel rapporto di Medici senza frontiere si parla di malnutrizione, di emergenza sanitaria, di paesi come il Myanmar, il Congo, l’Etiopia, la Somalia e il Pakistan, naturalmente la lista è lunga, e a Porte Aperte lo sappiamo bene, perché è il nostro pane quotidiano. Ogni organizzazione umanitaria si focalizza su uno o più temi, su uno o più progetti, che possono essere la fame nel mondo, la lotta all’AIDS, la protezione dei bambini, delle vedove di guerra, dei profughi e molto altro; il campo d’azione purtroppo è ampio, il lavoro è immane, e in questo mosaico Porte Aperte si inserisce prendendosi cura dei cristiani perseguitati, dei nostri fratelli e sorelle che soffrono in paesi dove la persecuzione è reale.

 

Tra le dieci crisi dimenticate del 2008 Msf cita i civili uccisi o in fuga nel Pakistan nordoccidentale; di questo paese Porte Aperte si occupa spesso purtroppo, dato che l’integralismo islamico sta crescendo e prendendo possesso di ruoli chiave nella società pakistana, dando luogo a un susseguirsi di atti di violenza a danno dei cristiani. In certe zone del Pakistan, dunque, vi è un’emergenza umanitaria legata ai cristiani che non va dimenticata: oggi vi riportiamo il caso di una donna uccisa in un attacco contro una chiesa di Sangu-Wali, un villaggio vicino alla città di Aroop nel distretto di Gujranwala... Clicca qui per leggere l'articolo completo.