PORTE APERTE NEWS MAIL - 7 dicembre 2007
Cisgordania: Un pastore fugge da Ramallah
Isa Bajalia ha trovato rifugio negli
Stati Uniti a metà novembre. E' fuggito dalla Cisgiordania dopo aver ricevuto
delle minacce. Persino là si sente sempre in pericolo: "So che hanno contatti
anche qui negli Stati Uniti e sono prudente come se fossi ancora a Ramallah".
Isa è nato in America, dove i suoi parenti, originari di Ramallah, erano
immigrati negli anni 50. Lui era tornato a Ramallah come pastore battista.
In agosto, dopo aver invitato alcuni amici cristiani a pregare per i musulmani,
ha cominciato a ricevere minacce: "Quando ti prenderemo ti spezzeremo le braccia
e le gambe. Sappiamo esattamente cosa fai e dove lavorano i tuoi fratelli", gli
ha detto un ufficiale della sicurezza appartenente alla milizia Tanzim, una
fazione di Fatah.
"Non è raro che l'autorità palestinese infiltri dei cristiani per vedere se
cercano di convertire i musulmani o se hanno programmi politici" spiega il
pastore. "Il nostro gruppo era molto zelante per pregare e aiutare la gente
dando ai bisognosi medicinali e vitamine. Ma alcuni ufficiali dell'Autorita
palestinese mi hanno messo in guardia riguardo al gruppo che prega per i
musulmani. Mi hanno detto: 'Voi pregate per i musulmani, questo significa che
siete una organizzazione evangelica che cerca di convertirli al cristianesimo'.
Questo è un grosso problema mi hanno detto". I colleghi del pastore che sono
rimasti a Ramallah, dove si trova la sede del governo palestinese, sono stati
anch'essi oggetto di minacce. "Dopo che il gestore della libreria evangelica di
Gaza è stato assassinato, prendo queste minacce molto sul serio" ammette il
pastore Bajalia.
Pregate:
a.. Per il pastore Bajalia e la sua famiglia.
b.. Per i cristiani che rimangono nella regione per servire il Signore