“Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.” [Matteo 4: 1-11]
Il passo di cui consideriamo i versi riguarda uno dei momenti in cui Gesù fu messo alla prova durante la sua permanenza nel deserto. Infatti, come si legge, dopo aver digiunato e pregato per quaranta giorni, Egli ebbe fame. Quante volte dimentichiamo che Gesù si, aveva la natura di Dio ma rivestiva un corpo di carne come tutti noi e pertanto Egli stesso era sottoposto alle nostre stesse esigenze fisiche, e soffriva nel medesimo modo in cui noi soffriamo. Ogni volta che subiva una prova, una tentazione, un oltraggio, egli lo subiva come uomo fatto di carne.
Nella lettera agli Ebrei cap. 4 verso 15 si legge: «Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato».
Ed infatti nel deserto ebbe fame ma non sottomise il suo corpo alla fame.
Non fu orgoglioso ne vanaglorioso: non desiderò nulla della gloria del mondo ma si sottomise alla volontà di Dio.
Fu tentato ma resistette. Fu tentato come uomo e non come Dio. Il diavolo lo sapeva bene. Non si sarebbe mai permesso di sfidare Dio. Sapeva che avrebbe potuto esercitare la sua malefica influenza solo ed esclusivamente sulla natura umana del Signore.
Ma Gesù aveva imparato a sottomettere la sua natura terrena alla natura di Dio che è celeste cioè divina.
Egli mostrò la sua umiltà. Non doveva dimostrare di essere figlio di Dio. Lui lo era realmente.
“Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli: «Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori»”.[Matteo 4: 8-9]
Ogni cosa nell’universo geme e travaglia a causa del peccato. Il mondo in cui viviamo, cioè il pianeta Terra, è anch’esso sottoposto all’azione malvagia del maligno. Il diavolo lo possiede, ma solo perché il Signore glielo permette. E’ per ora una sua proprietà e come tale ne dispone come vuole dandolo a chi gli è gradito. Rimanere nel mondo, nelle sue concupiscenze e nel peccato che lo sommerge è come rimanere accanto al nemico. E’ come lasciare la propria vita nelle mani del diavolo. Avrà egli pietà di noi? Davvero crediamo che ci donerà gioia e pace? Ci donerà la vita eterna? No! Non è questo quello che accadrà. Ci illuderà per un tempo. Ci donerà una gioia effimera che durerà poco. Poco alla volta ci allontanerà dal Signore. Ci mostrerà solo le luci di questo grande e finto teatro che lui dirige. Noi cadremo nelle sue braccia pensando che nulla ci accadrà. Ma arriverà il giorno in cui egli getterà la maschera e mostrerà il suo vero volto e tutto il suo odio contro di noi. Si scaglierà senza pietà su di noi e sulla nostra vita. Distruggerà ogni cosa intorno a noi. E per noi non ci sarà più speranza perché avendo rinnegato Gesù avremo rinnegato anche la sua potenza ed il frutto del suo sacrificio.
Solo una cosa sarà certa: “Ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Lì sarà pianto e stridor di denti”. [Matteo 8: 12]
Dio ci benedica.
Vostro in Lui. Fr. Antonio Filoni